lunedì 19 maggio 2008

Di Pietro vuole fare il paladino dell'opposizione

Tre cose su cui discutere
Berlusconi fa il buono e ho già detto che non c'è da fidarsi per niente.

Il PD ha risposto positivamente al suo invito al dialogo e ho già detto che vedo rischi.

Di Pietro al momento della fiducia ha fatto un discorso molto duro contro il premier.

Mettiamo insieme il tutto e vediamo cosa significa e cosa bisogna fare.
Di Pietro ha analizzato la faccenda, ha tirato un po' di somme e ha pensato "se mi muovo con furbizia alla prossime elezioni raddoppio ancora i miei elettori".
In Parlamento non ha voluto fare gruppo unico, mentre in campagna elettorale lo dava per certo.
Signori, bisogna usare il cervello!
Al mio paese si dice "tre volte buono = fesso" e quindi consiglierei al PD una tattica meno buonista attenendosi strettamente ai fatti, cioè alle proposte e alle risposte che darà la maggioranza.
Cosa molto più importante: attenti a Di Pietro!
È un tipo anche simpatico, ma sta facendo il furbo e sta cercando di presentarsi come unica opposizione credibile.
Io credo che il PD farà un'opposizione seria e responsabile, ma purtroppo sta passando questa idea e cioè che Di Pietro è l'unico che ha ancora voglia di lottare contro lo strapotere di Berlusconi.
La ricetta per impedire questo secondo me sta tutta nel non fare sconti di alcun genere al Governo.
Se dovesse prospettarsi la possibilità di ottenere qualcosa da Berlusconi dovendo cedere su argomenti portanti nella politica del centrosinistra, si farebbe l'errore più grosso del mondo.
Si consegnerebbe su un piatto d'argento a Di Pietro una consistente fetta del potenziale elettorato del PD.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Di Pietro cavalca populisticamente l'onda che proviene dall'opinione pubblica, come sempre...

Il Brontolo "critico" ha detto...

Invece Di Pietro è l'unico che sta facendo opposizione... quindi chi sta facendo il furbo è il PD, secondo me. Di Pietro sta sentendo solo puzza di bruciato, quella che sentivamo anche noi scettici del PD. Non hanno che da dimostrarci che sapranno fare una degna opposizione, altrimenti che ben vengano i voti a Di Pietro... e che cazzo su!

Fiaccola ha detto...

Secondo me è più verosimile l'interpretazione di Alberti.
Il consenso è una cosa troppo importante e tutti i partiti sfruttano qualsiasi cosa per ottenerlo o aumentarlo.
In questo caso critico Di Pietro perché, galvanizzato dal risultato ottenuto alle elezioni, lo sta facendo troppo sfacciatamente rimangiandosi ciò che aveva detto in campagna elettorale.

Anonimo ha detto...

Veramente si parlava di gruppo unico solo in caso di vittoria, se non erro.

E comunque la domanda che non sento nessuno porsi è:
perché un elettore non potrebbe votare Di Pietro? Perché dovrei "fissarmi" sul PD? perché il PD dovrebbe cambiare atteggiamento e "forzarsi" a fare ciò che Di Pietro sta già facendo fin dall'inizio (e da sempre, come ci dice la storia politica di Di Pietro - e non mi riferisco neanche a Mani Pulite, ma proprio alle sue affermazioni e azioni da quando è in politica)? Perché dite che "Di Pietro cavalca il populismo" quando è stato l'unico che al discorso di insediamento ha detto ESATTAMENTE quello che avrei voluto dire io (se avessi potuto essere alla Camera durante il discorso di inSEDIAmento)?

Insomma, spiegatemi perché, secondo voi:
- da una parte, non dovremmo fidarci di Di Pietro, dite che non è sincero in quello che fa (nonostante siano le stesse cose da sempre, non abbia mai "cambiato idee"; una coerenza rara altrove);
-dall'altra, davanti a un PD che già fa "prove di inciucio" dovremmo sperare che torni a fare opposizione invece di lasciare il campo (e l'elettorato) a Di Pietro.

Non tutti facciamo parte dell'"organico" del PD, e se il PD ci delude, siamo liberi di votare qualcun altro, invece di sperare che il PD cambi.

Questo è quello che penso adesso, e se domani si votasse (...magari...) voterei DP, non PD.