venerdì 12 giugno 2009

Riflessioni elettorali sulle europee e sulla sinistra

Risultati assolutamente deludenti, escluso l'IDV, per il centrosinistra, non ci sono scusanti!
Alle europee il calo del PD era scontato, forse è andata anche meglio di quello che si poteva presupporre, se si pensa che fino a un paio di mesi fa i sondaggi davano questo partito al 23-24%.
L'emorragia di voti si è bloccata, i punti persi sono circa 5 in quanto i radicali questa volta si sono presentati da soli. Peraltro il voto utile è stato snobbato (e giustamente) dagli elettori di sinistra, i quali hanno voluto dare ancora fiducia ai partiti più vicini alla loro ideologia.
Se solo Rifondazione Comunista non si fosse ulteriormente scissa in 2 partiti, adesso sarebbe in Europa.
Purtroppo dispiace vedere come i dirigenti della sinistra non colgano queste opportunità!
Gli elettori di sinistra se ne fottono delle stronzate per cui i loro dirigenti litigano continuamente e continuamente si dividono.
Rimpiango veramente il "centralismo democratico" del Partito Comunista!
Gli elettori di sinistra vogliono un partito che conti di più, che abbia la forza di lottare per i loro diritti orribilmente calpestati soprattutto negli ultimi anni.

Diliberto, Fava, Ferrando, Ferrero, Mussi, Salvi, Vendola e tutti gli altri, in questo momento siete i dirigenti del "niente", lo volete CAPIRE O NO?
Qualcuno rinunci a qualcosa, create un "vero" unico partito della sinistra che dia qualche prospettiva e vedrete che la fiducia degli elettori ritornerà, considerate che ancora adesso vi ha votato circa il 10% dei cittadini italiani!

Agite in fretta, il tempo stringe, questo governo sta a poco a poco annullando tutto e a tutti i livelli.

Unica nota positiva: il nano fanfarone voleva sfondare il muro del 40%, se non del 45% e invece è andato a sbattere contro il muro del 35%, cioè 2 punti in meno che alle politiche del 2008, un chiaro addio ai sogni plebiscitari del nostro ducetto.

La paura per questo risultato e le minacce della Lega di farlo cadere immediatamente gli hanno fatto subito cambiare idea sul referendum, all'appoggio incondizionato al si fino a qualche giorno fa ha fatto seguito una chiarissima dichiarazione di resa: la legge elettorale può rimanere così com'è.
Una legge elettorale secondo Berlusconi va più o meno bene o è una porcata solo in base alla convenienza politica del momento.
Con buona pace per la coerenza!