Antonio Martino ci ha dato il primo assaggio di quello che farebbe se diventasse il nuovo ministro degli esteri.
Sembra pazzesco ma l'ha detto davvero: "Via dal Libano e ritorno in Iraq".
Se in America vincerà Obama, ritirerà al più presto i suoi soldati, forse Martino sta pensando di sostituirli con i nostri?
Pura follia!
Ovviamente, e come ormai troppo spesso capita nel PDL, i suoi colleghi di partito si sono affrettati a rettificare la dimensione della cazzata.
Berlusconi ha detto che è una idea strettamente personale di Martino, Fini ha detto che le missioni internazionali devono essere rispettate.
Bene, mi auguro che Berlusconi in caso di un suo malaugurato ritorno al potere, affidi il ministero degli esteri a qualcun altro.
Le autorità libanesi hanno già chiesto spiegazioni all'ambasciata italiana.
Pensavo che il monopolio delle sciocchezze fosse saldamente nelle mani di Berlusconi.
Evidentemente mi sono sbagliato, nel Popolo delle libertà la concorrenza è spietata e tanti fanno a gara a chi spara le più grosse stronzate.
Tanto, come lascia intendere Berlusconi, agli elettori del PDL interessa solo ed esclusivamente che nessuno metta loro le mani in tasca, tutto il resto sono argomenti di cui al popolo non frega un bel niente.
In politica estera servono persone serie, uomini forti, non come li definisce Sciascia "ominicchi" o peggio "quaquaraquà".
Anche questo deve farci pensare e decidere per il meglio.
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