Il fatto:
Militari colombiani sconfinano in Ecuador e uccidono il numero due delle FARC ,il gruppo armato di cui ho parlato a proposito della liberazione di Ingrid Betancourt.
La cosa strana è che proprio quando si era cominciato ad aprire un dialogo col gruppo armato succede qualcosa di assolutamente destabilizzante che fa subire una forte involuzione a tutto il processo.
L'apporto determinante del presidente venezuelano Hugo Chavez nelle trattative con le FARC mi fa pensare (e credo di non sbagliare) che in tutto questo ci sia lo zampino dell'amministrazione americana.
In un colpo solo Bush vuole ottenere 2 risultati, aiutare il presidente colombiano Uribe a combattere il gruppo rivoluzionario e creare instabilità nell'intera area a sfavore di Chavez imbrigliandolo in una schermaglia politica e armata col vicino.
Una evidente ritorsione nei confronti di Chavez che aveva annunciato di voler farla finita con i favoritismi nei confronti degli USA, minacciando di tagliare le forniture di petrolio.
Uno degli ultimi colpi di coda di Bush, che dimostra come sia sempre valida la teoria che vede gli Stati Uniti tentare di schiacciare chiunque voglia affrancarsi dal servilismo nei loro confronti.
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