giovedì 27 dicembre 2007

Dini: più che un rospo, una serpe

Il signor Dini afferma che il governo non ha più una maggioranza in Senato.
Il signor Dini ritiene inefficaci le misure del governo atte a contenere la spesa pubblica.
Il signor Dini considera sbagliata la politica redistributiva messa in campo in questa finanziaria compresa la promessa di abbassare le tasse ai lavoratori dipendenti già nel 2008, afferma che si tratta di misure disperate di un governo delegittimato dal calo di consensi.
Il signor Dini ritiene Prodi non più adatto a guidare il governo.
Il signor Dini purtroppo non è in grado di dirci adesso cosa avrebbe fatto al posto di Prodi (troppo comodo, amico mio!), rimanda il tutto alle prossime settimane.
Rispondo al signor Dini:
In senato non ci sarà la maggioranza solo se lui e i suoi tirapiedi la faranno mancare.
Le spese sociali non si toccano, quelle inutili si e lo si sta facendo.
Disperate non sono le misure adottate, ma bensì i pensionati e i lavoratori che aspettano da anni che qualcuno si accorga di loro.
L'aumento delle pensioni minime, il taglio dell'Ici, le misure contro la precarietà (discutibili secondo me per opposti motivi), l'impegno a diminuire la tassazione sui salari sono cose troppo importanti per barattarle con un "Dini" qualsiasi.
Tutta la maggioranza di governo ha preso le distanze da questa posizione criticandone i contenuti e anche il disegno che vi sta dietro.
La conclusione è una e una sola, signor Dini, se non sei d'accordo su niente, ritirati, vattene a casa, "in altre parole levati dai co...oni" (Shining docet).
Basta coi ricatti!
DIMETTITI
!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dimettersi!?! Ma scherzi?
Piuttosto va a trovare il signor Berlusconi che sicuramente ha qualcosa da offrirgli.
Nel partito delle libertà c'è sempre posto per un pusillanime del genere.
Che schifo...