Non c'è dubbio che quando Berlusconi decide di fare una cosa, la fa bene!
Per esempio decide di partecipare alla manifestazione del 25 aprile e immediatamente propone degli aggiustamenti affinché d'ora in avanti tutto si svolga nella massima pace e serenità.
In primis propone un cambio del nome: perché chiamarla "Festa della Liberazione" (che rievoca il conflitto tra la dittatura nazifascista e i Partigiani), non è meglio chiamarla un po' più genericamente "Festa della Libertà"? Liberazione, ma da chi, da che cosa? Perché rievocare già dal nome stragi, assassinii e tutte quelle brutte cose che è meglio far dimenticare?
Certo, Presidente Berlusconi, come no? Con tutti gli amici fascisti dichiarati o ex, dentro e fuori del Parlamento, è il minimo che si possa fare per sistemare le cose.
Basta con queste vecchie contrapposizioni!
Partigiani e repubblichini alla fin fine erano uomini che lottavano allo stesso modo per la loro patria!
Il DDL presentato ( ieri incredibilmente disconosciuto dalla maggioranza e attribuito all'iniziativa "personale" di qualcuno) mirava solo a questo, a dimostrare che erano tutti uomini e che ha poca importanza se gli uni hanno lottato fino alla morte contro una dittatura e gli altri l'hanno difesa.
Come si fa a non abbracciare una tesi del genere? Dove sta l'umana pietà allora?
Adesso che ha davanti un governo (come sembra dall'alto gradimento di cui gode) di lunga durata, Berlusconi si preoccupa di inaugurare un periodo di concordia anche e soprattutto in politica, in modo da avere pochi fastidi e lavorare 23 ore al giorno (è il suo standard, mentre gli operai lavorano solo 8 ore al giorno e si lamentano sempre!) per il bene del Paese.
Anch'io voglio mettere al bando odi e rancori e propongo per il 25 aprile del 2010 un ulteriore cambio di nome:
"FESTA DEL POPOLO DELLA LIBERTA' "
Telefonerà per ringraziarmi?
Sono già in fibrillazione!
1 commento:
Il 25 aprile: festa di divisione più che di liberazione
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