Il divorzio tra Berlusconi e Veronica Lario, stufa delle continue intemperanze del marito, merita pochissime parole perché non è giusto entrare nel merito di una vicenda privata (ma non troppo).
Il presidente del consiglio Berlusconi come al solito cerca di ribaltare la faccenda accusando la moglie di farsi prendere in giro dai complotti orditi dalla sinistra e dai giornali complici.
Ma perché non si chiede quanto ribrezzo possono generare i suoi atteggiamenti da galletto con donnine in cerca di visibilità (per non dire di peggio), perchè non si chiede quanta vergogna possa provare un suo familiare leggendo che si fa chiamare "papi" da una sconosciuta minorenne un po' cresciutella?
L'uomo Silvio Berlusconi è "addolorato", ancora una volta però non perché abbia preso coscienza della propria bassezza morale, ma perché, a suo dire, in questa vicenda è sua moglie a non aver capito bene, ad essersi fatta abbindolare.
Gli italiani dovrebbero chiedersi a loro volta se è giusto che il governo di una nazione sia messo nelle mani di una persona incapace di una qualsivoglia autocritica, incapace di ammettere anche una sola volta di "AVER SBAGLIATO".
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