A parte il grembiulino e la bocciatura col 5 in condotta, discutibili ma di scarso impatto, nella nuova riforma della scuola voluta dalla Gelmini sono ben altre le cose veramente obbrobriose, alcune già annunciate, altre assolutamente taciute.
Mediante decreto e senza il minimo confronto, ecco le novità della riforma che avranno invece un grosso impatto sia per l'insegnamento sia per le sorti di molti insegnanti.
1) Insegnante unico alle elementari.
Questa misura spacciata come un miglioramento per i bambini che avrebbero nell'insegnante unico un forte punto di riferimento, nasconde l'intento di risparmiare sulla spesa mandando a casa un bel po' di insegnanti e di personale (circa 130000 persone), alla faccia di chi fra costoro ha votato per questa maggioranza non immaginando quanto poco gli importa di loro. Che sia un miglioramento per i bambini è peraltro tutto da dimostrare perché nessuno può garantire che qualche classe non venga affidata a un perfetto imbecille (esistono in tutte le categorie sociali) con effetti deleteri per la formazione dei bambini. Addirittura anche Bossi si è accorto di questo pericolo e ha criticato senza mezzi termini la scelta della Gelmini.
2) Non più giudizi, ma voti espressi in decimi.
Questo è un vero ritorno all'oscurantismo. Vengono buttate alle ortiche le valutazioni basate sulle capacità effettive dello studente, magari dimostrate in modo discontinuo.
Niente di tutto questo, contano i voti!
Per essere promossi bisogna raggiungere il mitico 6. Se un alunno durante l'anno mette assieme un 5 e mezzo, un 4 e un 7 sarà bocciato perché la media non fa 6. Sarà la discrezionalità di un unico insegnante a decidere le sorti degli alunni in bilico tra promozione e bocciatura. Ciò non è affatto positivo perché possono entrare in campo altri fattori o condizionamenti a far decidere di arrotondare i voti ad un alunno piuttosto che ad un altro.
Provate a chiedervi chi potrebbe essere favorito in casi del genere e la risposta verrà da sola, la classe sociale di appartenenza conta ancora molto nel nostro paese.
3) Sempre a causa del risparmio sulla spesa scolastica (il governo prevede di risparmiare circa 7 miliardi di euro in 4 anni) si vogliono accorpare le scuole con pochi alunni.
Questo è l'aspetto più grave della riforma e riguarda solo in Lombardia più di 200 scuole.
I piccoli comuni dovranno rinunciare alle loro scuole e, per garantire il diritto allo studio, sarà necessario sostenere ulteriori costi (non si capisce bene a carico di chi) per il trasporto degli alunni nelle sedi più vicine, per non parlare dei disagi che questi ultimi dovranno affrontare solo per andare a scuola.
Io penso che un governo serio cercherebbe di risparmiare su tante cose (e spese folli ce n'è davvero tante!) ma non sulla scuola rendendo tutto più difficile sia ai docenti (quelli che rimarranno) sia agli alunni.
Io avevo la convinzione che questo governo avrebbe fatto questo genere di stronzate spacciandole come riforme.
Peccato, eravamo in pochi a pensarla così e loro hanno vinto anche con l'appoggio di tanti che adesso pagheranno le conseguenze della loro scelta sbagliata.
Dopo aver creduto alla propaganda elettorale di Berlusconi sui "disastri del governo Prodi", beccatevi i veri disastri di questo governo stolto e presuntuoso.
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