Pubblico con grande condivisione l'appello "Per il cambiamento" sottoscritto da alcuni tra i più rispettabili intellettuali italiani
                                                            Per il Cambiamento
"Siamo alle ultime battute di una campagna 
elettorale confusa, rissosa, e da parte di taluni estremamente 
menzognera. Due scenari inquietanti si profilano come possibili 
dall'esito del voto: o un caos ingovernabile; o il ritorno al potere di 
uomini e di forze, che negli anni passati hanno già portato il Paese 
verso la catastrofe. 
Per evitare tutto questo, l'unica strada è 
votare per la coalizione di centro-sinistra, assicurandole 
l'autosufficienza, che le consentirebbe di mettere in piedi un Governo 
stabile, autorevole, rispettabile a livello europeo, in grado di gestire
 al meglio politiche e alleanze.
L'Italia ha un disperato bisogno
 di trasparenza politica e di giustizia sociale: se nei prossimi cinque 
anni non saremo in grado di restituire dignità alle istituzioni, 
rispetto per la politica, fiducia nei partiti, strategie di sviluppo e 
insieme un colossale mutamento di rotta nei confronti delle classi 
lavoratrici e dei ceti disagiati, ci ritroveremo, come altre nazioni 
europee, nel baratro. 
Questo è vero per l'intero territorio 
nazionale. Ancor più vero in quelle regioni "a rischio" (dalla Lombardia
 alla Sicilia), dove poche decine di migliaia di voti possono fare la 
differenza tra un nuovo inizio e una pessima fine. 
Ogni voto è 
perciò prezioso a questo scopo: chiediamo all'opinione pubblica e agli 
elettori di scegliere come una ragione responsabile spinge 
inequivocabilmente a fare. E chiediamo ai cittadini che lo condividano 
di sottoscrivere e promuovere questo appello".
I primi firmatari:
 Umberto Eco, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Claudio Magris, 
Barbara Spinelli, Andrea Camilleri, Nadia Urbinati, Guido Rossi, Tullio 
De Mauro, Natalia Aspesi, Giorgio Parisi, Vittorio Gregotti, Alberto 
Melloni, Sandra Bonsanti, Luigi Ferrajoli, Filippo Gentiloni, Piero 
Bevilacqua, Alberto Asor Rosa.